È davvero difficile trovare versi sui funghi nelle poesie ma noi siamo riusciti a trovarli in diversi autori e ve li proponiamo in modo che anche voi possiate goderne. Ad illustrare l’articolo sulla poesia e i funghi non potevamo non scegliere che un fungo bellissimo, elegante e delicato come l’Oudemansiella mucida.
Anonimo (sec. XIV):
In su’ bei fiori, in sulla verde fronda,
sotto novi arbor ed ispessi e lunghi,
pasturella trova’ che cogliea funghi.
Lorenzo de’ Medici (sec. XV):
Campeggeran₁ ne’ verdi prati i funghi:
liete donne corranno₂ or questi or quelli.
1) appariranno
2) coglieranno
Canti carnascialeschi (sec. XV):
Donne, … comperate dei funghi,
ché per tutto₁ mai più di tanti ne nacque.
D’ogni sorta n’abbiam, donne, chiedete,
da malefichi infuora₂.
1) in nessun luogo
2) tranne quelli velenosi
Francesco Berni (sec. XV):
Come fiacca un giglio la tempesta,
o fungo, o altra cosa nata presto,
così… .
Luigi Pulci (sec. XV):
Morgante, tu pari un bel fungo;
ma il gambo a quel cappel è troppo lungo.
Ludovico Ariosto (sec. XVI):
In luogo d’occhi, di color di fungo
sotto la fronte ha due coccole₁ d’osso₂.
1) protuberanze
2) è la descrizione di un Orco
Torquato Tasso (sec. XVI):
Altri₁ di fango
si pasce e nutre, altri di funghi e d’alga,
altri d’erbe marine, over₂ palustri,
o di quelle onde₃ i fiumi han verde il fondo.
1) c’è chi
2) oppure
3) di cui
Guido Casoni (sec. XVI):
Poca polve₁ animata,
uomo più tosto morto che mortale,
questa tua vita amata,
fongo notturno e frale₂,
svanisce in questo mondo.
1) polvere
2) fragile
Giovanni Maria Cecchi (sec. XVI):
Così voi avete cera
(avendo il cappel grande e’ piè terrosi)
più di un fungo malefico, che d’uno
sposo novello.
Francesco Negri (sec. XVII):
Allora fu chi prese un globetto, che è quasi di fongo, detto dagli autori vescica di lupo₁, ed apertolo lo pose sopra la ferita.
1) Lycoperdon giganteum
Lorenzo Bellini (sec. XVII):
Barba, che par la muffa di un fungo porcino.
Niccolò degli Albizzi (sec. XVIII):
A cercar tutto ieri,
Fioretta, andai
de’ funghi e non trovai
altro che vesce mai.
Giacomo Leopardi (sec. XIX):
Oh guata₁:
un fungo, e quivi un altro: oh quanti funghi
usciti son per tutto₂ appena han vista
quella poca di piova₃.
1) guarda
2) da ogni parte
3) pioggia
Enrico Nencioni (sec. XIX):
Là sotto, pullulan, tra ‘l putridume fradicio, rosei funghi venefici.
Giovanni Pascoli (sec. XIX):
E’ tacito, è grigio il mattino;
la terra ha un odore di funghi;
di gocciole è pieno il giardino.
Antonio Baldini (sec. XX):
Il terreno vago del bosco, scendendo, era pieno di fievoli bagliori per la fosforescenza di funghi o di sterpi marciti.