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Hericium erinaceus, commestibile o sospetto? Sicuramente è un fungo usato in medicina

Durante l’ultima Mostra Micologica del GMR di Reggio Calabria, tenutasi presso il centro commerciale Le Ninfee ho notato un fungo  molto raro, l’Hericium erinaceus, ritrovato in Aspromonte da un socio del gruppo, Salvatore Cosoleto.
È obiettivamente un fungo molto raro, mai incontrato nella mia lunga stagione di appassionato della montagna. Ne conoscevo invece le proprietà medicinali e il nome giapponese Yamabushitake.
Voglio cogliere l’occasione, sapendo che si trova anche dalle nostre parti, di parlarvene e di scoprire le sue proprietà organolettiche e medicinali. L’hericium infatti è considerato da alcuni una prelibatezza, anche se un po’ coriaceo e nelle descrizioni su vari testi di funghi viene dato per commestibile, mentre su altri è indicato come fungo non commestibile o sospetto.
E un fungo parassita che cresce in genere su alberi di quercia ancora vivi, oppure su faggio, noce, platani ed altre latifoglie  e prospera spesso sugli alberi anche a 3-4 metri di altezza. Puo pesare anche due kg e raggiungere la dimensione di 30cm. È ricco di amminoacidi essenziali e contiene inoltre Zinco, Ferro, Potassio ed anche Selenio, Fosforo e Germanio. Vi si trovano in abbondanza i ß-glucani  con effetto antitumorale: I cinesi infatti lo usano da sempre per i problemi gastrici e per prevenire eventuali neoplasie del tratto gastrointestinale. Il fungo è anche un un tonico nervoso per la presenza dell’Herinacina H e parecchi studi hanno dimostrato i suoi provati effetti su ansia, stress e deficit di memoria. Risultati incoraggianti si sono avuti anche nel trattamento della sclerosi multipla e del morbo di Alzheimer.
Non è questo il posto dove fare analisi approfondite delle proprietà di questo bellissimo fungo per cui vi rimando alla lettura di un libro di Micoterapia scritto da Ivo Bianchi dove troverete anche gli altri funghi medicinali ma non vi lascio senza darvi la possibilità di leggerne ancora su queste pagine con un regalo di un PDF di uno studio presentato a Catania sull’uso dell’Hericium erinaceus e del Coriolus versicolor per inibire la progressione del morbo di Alzheimer.
Intanto quando andiamo in montagna a cercar funghi non guardiamo solo in basso, ogni tanto alziamo lo sguardo e potremo essere orgogliosi di aver trovato un fungo molto raro.