Curiosità

L’uomo che sussurrava ai funghi

Ci siamo imbattuti in questa intervista all’uomo che sussurrava ai funghi ed abbiamo chiesto il permesso di pubblicarla sul nostro sito. Purtroppo non abbiamo ricevuto risposta. Pensiamo però di fare cosa gradita anche a loro pubblicando l’intervista sul nostro sito e facendo riferimento al collegamento originale: http://www.vice.com/it/
L’uomo che parla e ascolta i funghi è un ceco che si chiama Václav Hálek, un compositore di musica che si fa ispirare dai funghi. Senza dirvi di più leggetevi tutta l’intervista ed eventualmente andate poi ad ascoltare la Sinfonia dei funghi su Youtube a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=SIsPSTXc_V0

L’uomo che sussurrava ai funghi
ottobre 31, 2011
di Tomas Zilvar, Radeq Brousil

Era il 1980 quando Václav Hálek sentì per la prima volta un fungo cantare. Da allora, il settantenne li ascolta ossessivamente e trascrive la loro musica in opere teatrali e pièce per orchestra. Ha già composto circa 5000 canzoni e ogni giorno ne aggiunge almeno una. Se è stagione di funghi, ovviamente. Non posso che rispettare quest’uomo, perché la possibilità che un fungo possa cantare mi riempie di umiltà e stupore.

VICE: Com’è possibile che lei riesca a sentire i funghi?
Václav Hálek: Alla fine degli anni Settanta, andai con un micologo a Praga, per fotografare e documentare i funghi selvatici. Un giorno trovammo un fungo particolare chiamato zvoneček sadní e lui mi chiese di guardarlo da vicino con la lente. Quando lo feci, sentii una musica, un’intera sinfonia. Iniziava con un pizzicato di corde, poi un flauto.

Wow, e a quel punto cosa ha fatto? È impazzito?
No, ho preso un foglio di carta e ho trascritto tutto ciò che sentivo. Sapevo di aver scoperto qualcosa di unico. Più tardi quello stesso giorno trovammo un altro fungo, un houževnatec, e sentii ancora una volta la musica. Mi ha dato una chiara visione dell’universo infinito, come l’immagine dello spazio profondo scattata dal telescopio Hubble. Una volta a casa, mi resi conto che volevo comporre un’intera sinfonia sulle persone, l’universo, la natura e i funghi.

Non sono sicuro di capire il rapporto tra i funghi e le sue composizioni. Pensa davvero che i funghi siano entità coscienti in grado di cantare?
Hanno una qualche capacità di comunicazione non-verbale come, per esempio, i fiori, gli alberi e gli animali.
Ogni volta che ascolto un fungo, ho essenzialmente le stesse due sensazioni: la prima è che il fungo sia felice che io l’abbia notato e che voglia mostrarmi cos’è e perché è su questo mondo. Poi inizia la musica. A volte faccio loro l’occhiolino quando la sento.

Le diverse specie di funghi parlano lingue differenti?
No, no. Ma ho notato una cosa strana: quando ascolto un gruppo di, per esempio, tre o quattro esemplari, ho la sensazione che si sincronizzino. Come se danzassero.

I diversi tipi di funghi generano melodie diverse?
Sì, è una differenza sottile ma dato che compongo in questo modo da vent’anni ho imparato a riconoscerle e ora sono in grado di percepire i tratti distintivi delle varie specie.

Quindi i funghi hanno tratti razziali diversi?
Non ne ho idea, io la vedo diversamente. Ogni tipo sicuramente ha la sua particolare missione, ma anche il suo particolare segreto: niente, su questa Terra, è privo di segreti. Quindi, ogni volta che compongo, è come se avessi scoperto quel segreto, in qualche modo.

Quante composizioni ha realizzato finora?
Be’, ho usato circa 2000 specie diverse di funghi. Alcune hanno circa 20 composizioni, altre soltanto una. Prendiamo per esempio il lepista saeva: ha più di 60 canzoni perché continua a crescere anche quando gli altri funghi si fermano. In tutto, ho composto circa 4500 pezzi per violino, 200 per viola, 200 per violoncello e poi molti duetti.

La gente la prende in giro?
No, per nulla. Per lo più, vengono da me a dirmi che la mia musica li rilassa.

Ha composto una canzone per il Papa, vero? Si tratta di una specie di messaggio sacro per lui da parte dei funghi?
No, era una composizione basata sulla sua voce. Non sono sicuro che l’abbia mai sentita, ma un mio amico, un vescovo, mi ha promesso che gliel’avrebbe fatta ascoltare.

Se fossi il Papa, vorrei sicuramente ascoltare il duetto tra la mia voce e alcuni funghi. Qual è il momento migliore per comporre?
La mattina presto. Vedi, non riesco più a dormire molto bene, quindi mi alzo e prego. Poi prendo dei funghi che ho trovato e inizio a pregare ancora più intensamente per la gratitudine. Penso che quando una persona riesce a dimostrare gratitudine sia più propensa a provare meraviglia. Ed è quello che provo a fare: ricreare il sentimento di meraviglia e stupore. Come quando un bambino vede l’oceano per la prima volta. Sembra una rivelazione; ora, io sto cercando di trovare questa rivelazione attraverso la mia arte. Ogni volta che compongo musica, è come una piccola rivelazione da Dio.

Signor Hálek, qual è il senso della vita?
La vita è la grande opportunità di ammirare la bellezza del creato. La bellezza della natura e di tutte le sue componenti spirituali. Sono alla costante ricerca di occasioni per glorificare Dio, perché Dio vuole, e può, essere glorificato. Dobbiamo soltanto stare attenti a non glorificare le persone.
Ok, ce ne ricorderemo. Grazie, Václav!

 

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